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Cosa abbiamo ottenuto finora con la tua firma contro il greenwashing

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Cosa abbiamo ottenuto finora con la tua firma contro il greenwashing

Si chiude la raccolta firme dell’Iniziativa dei Cittadini Europei, il movimento per vietare pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende inquinanti. A distanza di un anno dal lancio, ecco quali risultati abbiamo ottenuto in Europa e nel mondo. Ed è solo l’inizio!

Ormai più di un anno fa, insieme a decine di organizzazioni in tutta Europa, ci siamo chiesti: le pubblicità delle aziende del tabacco sono (giustamente) vietate perché mettono in pericolo la salute delle persone, perché allora non dovrebbero essere vietate anche le pubblicità delle aziende dei combustibili fossili, che causano un danno alla salute delle persone e a quella del Pianeta? Da quel momento abbiamo capito che dovevamo impegnarci per avere una legge europea che vietasse pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende del petrolio e del gas, dell’automotive e dell’aviazione. E qui entri in gioco tu.

Oltre 353 mila persone hanno aderito alla campagna

La nostra Iniziativa dei Cittadini Europei per vietare le pubblicità delle aziende dell’industria fossile ha raccolto in un anno 353.103 firme in tutta Europa. In altre parole questo significa che 353.103 hanno chiesto all’Unione europea una legge per fermare il greenwashing delle aziende responsabili della crisi climatica, che utilizzano i loro annunci pubblicitari e le sponsorizzazioni di eventi per ingannare e distrarre l’opinione pubblica. È un numero enorme di firmatari e supporter, che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo nazionale di firme in ben otto paesi europei, Italia inclusa. E anche se non siamo riusciti a raggiungere il milione di firme – che avrebbe obbligato la Commissione europea a discutere la nostra proposta di legge – la campagna che abbiamo condotto ha già contribuito a primi risultati molto importanti, mandando un segnale politico forte.

In Italia abbiamo raccolto 54.369 firme autenticate, oltrepassando l’obiettivo nazionale e dimostrando che anche l’Italia è pronta per un divieto delle pubblicità inquinanti sostenuto da cittadini e cittadine. Il pubblico italiano infatti non è più disposto a lasciarsi ingannare dalle bugie e dalla comunicazione finta “green” delle aziende che distruggono il Pianeta. E abbiamo anche contribuito a portare il tema del greenwashing sotto i riflettori dell’attenzione pubblica e mediatica, con le nostre proteste alla fiera internazionale del gas a Milano, ma anche al Festival di Sanremo e al concerto del Primo Maggio di Roma, entrambi sponsorizzati da ENI, e con tantissime iniziative di sensibilizzazione a livello locale, creando così le basi necessarie per una successiva azione politica.

Un anno ricco di vittorie in Europa (e non solo)

I risultati raggiunti insieme non riguardano solo l’Italia però. Ecco un po’ di esempi.

Dal lancio della campagna, città olandesi come Utrecht, L’Aia e Haarlem hanno vietato le pubblicità fossili a livello cittadino o alle fermate di bus e tram, seguendo l’esempio di Amsterdam.In Paesi come Spagna, Svezia e Olanda il bando della pubblicità fossili è stato proposto da partiti politici o governi. La Francia lo ha persino inserito nella propria legge per il clima, sebbene in una forma poco efficace e da perfezionare.L’onda che si è creata con la campagna #BanFossilAds è andata ben oltre i confini dell’UE, portando il dibattito sul tema anche nel Regno Unito, negli USA, in Canada e in Australia.Nell’ultimo anno, Google e YouTube hanno deciso di vietare gli annunci pubblicitari che contribuiscono alla disinformazione sul clima.Anche l’ONU ha preso posizione: il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha identificato esplicitamente il ruolo che le campagne pubblicitarie hanno nell’alimentare la crisi climatica, e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un controllo più severo sull’“enorme macchina di pubbliche relazioni che rastrella miliardi per proteggere l’industria dei combustibili fossili”.I prossimi passi: la campagna continua!

Non ci fermeremo qui. Anche se la raccolta firme è ora conclusa, continueremo a lottare per fermare la propaganda delle aziende che mettono in pericolo noi e il Pianeta. Se vuoi continuare a far parte del movimento, segui #BanFossilAds sui social, torneremo presto a farci sentire insieme! Per il momento vogliamo però ringraziare te e tutte le centinaia di migliaia di persone che hanno sostenuto la campagna e preso parte a un movimento internazionale.

Senza di te non avremmo ottenuto così tanto. GRAZIE!

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