Greenpeace auspica che l’avvio del fragile accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre in Libano possa segnare un punto di svolta nel brutale conflitto che è costato così tante vite innocenti.
L’accordo deve diventare il punto di partenza per una de-escalation e un cessate il fuoco incondizionato, completo e permanente, in tutto il Medio Oriente!
Dopo 416 giorni di violenza, la devastazione umanitaria e ambientale è insostenibile. I proiettili e le bombe devono tacere anche a Gaza.
È tempo di un grande sforzo umanitario e di avviare negoziati pacifici per una pace duratura basata sulla sicurezza, sulla giustizia e sull’uguaglianza dei diritti per tutti. Il diritto internazionale deve essere rispettato.
Chiediamo ad Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi. Chiediamo al governo israeliano di porre immediatamente fine ai blocchi sulla fornitura di cibo, acqua, medicine e carburante alla popolazione di Gaza e di rilasciare tutti i civili detenuti illegalmente.
Greenpeace chiede un embargo globale su tutte le vendite e i trasferimenti di armi che potrebbero essere utilizzate per aumentare ulteriormente il carico dei crimini di guerra di cui entrambe le parti dovranno rispondere una volta terminato il conflitto.
Greenpeace riconosce le profonde questioni storiche che devono essere discusse e negoziate se si vuole stabilire una pace permanente. Greenpeace chiede la fine dell’occupazione illegale della Palestina e sostiene l’ambizione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che “Israele e Palestina vivano fianco a fianco in pace all’interno di confini sicuri e riconosciuti, in conformità con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite”.