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È partita la nostra spedizione di ricerca nelle Isole Galápagos!

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È partita la nostra spedizione di ricerca nelle Isole Galápagos!

La nostra nave Arctic Sunrise è partita per una spedizione di sei settimane nelle isole Galápagos, durante la quale un team di scienziati studierà le specie e l’habitat marino dell’arcipelago e delle aree di alto mare contigue alla famosa Riserva marina. L’obiettivo? Dimostrare l’importanza di estendere la Riserva marina già esistente anche in alto mare, dove la pesca industriale rischia di creare danni irreparabili, e sostenere la ratifica urgente del Trattato globale per la protezione degli oceani approvato un anno fa alle Nazioni Unite. 

L’equipaggio dell’Arctic Sunrise impegnato nella spedizione alle Galapagos. © Tomás Munita/GreenpeaceLe Galápagos: uno scrigno di biodiversità da proteggere

Le Galápagos sono l’equivalente di un luogo che dovrebbe esistere solo nei libri. È un paradiso in cui vivono moltissime specie, come le antiche tartarughe giganti, e creature esotiche come le iguane marine che si tuffano nel mare per cercare cibo sul fondo dell’oceano. È uno dei luoghi più importanti studiato da Darwin per formulare la teoria dell’evoluzione ed è anche la prima tappa della nostra spedizione.

Ma perché ci troviamo proprio qui? Perché, nonostante il governo ecuadoriano nel 1998 abbia creato intorno alle Galápagos un’area marina protetta che si estende per circa 133.000 km2, al di fuori di questa Riserva marina l’oceano non è protetto. È solcato da pescherecci industriali che stanno mettendo in serio pericolo la vita dell’area. Ecco perché è necessario estendere la Riserva marina anche alla vasta porzione di oceano che attualmente non risulta sotto la giurisdizione di nessuno Stato.

La scienziata Paola Sangolqui della Jocotoco Conservation Foundation preleva campioni di eDNA (DNA ambientale) con l’aiuto della capo spedizione Sophie Cooke e del membro dell’equipaggio Cristina Cordova, nelle acque internazionali tra le Galápagos e l’Ecuador. © Tomás Munita / GreenpeaceCosa stanno facendo i nostri ricercatori

Per documentare la necessità urgente di creare una nuova area protetta in alto mare, i nostri scienziati a bordo dell’Arctic Sunrise stanno conducendo studi e ricerche tra cui test sul DNA ambientale (e-DNA), che servono a misurare la ricchezza della biodiversità in un’area specifica.

La ricerca include anche lo studio dei “seamounts”, le montagne sottomarine che si trovano all’interno e all’esterno della Riserva marina delle Galápagos. Per esaminarle gli scienziati stanno impiegando i BRUVS, delle stazioni che attirano gli animali e ne permettono la ripresa video sott’acqua e di ROV (veicoli subacquei a comando remoto).

Infine, la ricerca comprende anche il monitoraggio delle rotte migratorie degli squali, sia nella Riserva marina che nell’area circostante in alto mare.

La scienziata Paola Sangolqui della Jocotoco Conservation Foundation cala in acqua i BRUVS, delle stazioni che attirano gli animali attraverso un’esca e ne permettono la ripresa video sott’acqua © Tomás Munita/Greenpeace

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ACQUISTA I NOSTRI GADGETAnche tu puoi contribuire a sostenere la nostra spedizione

Da tempo siamo in prima linea nel chiedere ai Governi di creare aree marine libere da ogni attività di sfruttamento. L’anno scorso è stato approvato lo storico Trattato globale sugli oceani, grazie al quale ogni Paese potrà creare nuove aree protette in alto mare. Ma affinché il trattato diventi operativo, almeno 60 paesi devono ratificarlo: solo così si potranno creare dei santuari marini per proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030.

Con la nostra spedizione mostreremo gli straordinari benefici di un efficace sistema di protezione del mare e la necessità di ratificare il Trattato per gli oceani.

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